RAGAZZO NEGRO
AUTORE: Richard
Wright
GENERE: Romanzo
EDITORE: Einaudi
TRAMA
Richard, un bambino
di quattro anni, vive con il fratellino di due anni più piccolo, con la
mamma,il papà e la nonna malata a Menphis. Non mancano i guai. Per noia e per
cercare un nuovo genere di gioco, da fuoco alla casa. Il papà li abbandona e va
a vivere con un’altra donna ma non li mantiene. La mamma è costretta a lavorare
per sfamare la famiglia. Per questo, i bambini rimangono tante ore da soli in
strada, dove Richard vive diverse esperienze tra cui, imparare tante volgarità,
ancora prima di saper leggere, di cui non sa il significato, ubriacarsi a soli
sei anni nei saloon, diventare violento per sopravvivere e guadagnarsi il
diritto alle strade di Menphis. La sua storia è caratterizzata da un continuo
spostamento di città in città, inseguito dalla fame, perseguitato dal
comportamento razziale dei bianchi, l’uccisione di uno zio, costretto a stare
in orfanotrofio, la separazione dal fratello, dalla mamma …. e spesso picchiato
per punizione. Ma seppur intralciato da
queste problematiche, Richard si è fatto
forza ed è riuscito ad avere risultati, difficili per altri ragazzi neri: è
andato a scuola, anche se saltuariamente ma è arrivato fino alla settima classe,
ha trovato lavoro, cambiandolo spesso, iniziando fin da piccolo a guadagnare pochi
nichel per mantenere la famiglia. Nell’ultima città a Sud è riuscito ad
ottenere la giusta somma e quindi è partito per il Nord, Chicago, immaginando
una vita migliore. Lì la libertà e la dignità
di un uomo di colore erano maggiori, dove si poteva vivere e guardare le
persone in faccia senza paura, con coraggio e senza vergogna.
PERSONAGGI
Richard, il protagonista e autore del romanzo,
in realtà è autobiografico. E’ un bambino di quattro anni, di colore che cresce
durante il racconto, ha nove anni, poi quattordici … e poi adulto. Il suo sogno
è l’America del Nord, simbolo di libertà e dignità per un uomo nero.
La madre: lavora per
mantenere la famiglia, detesta star separata da loro ma non ha scelta. Punisce
spesso Richard anche per rafforzare la sua personalità e per formarlo e
renderlo indipendente e sicuro nelle strade di Menphis.
Il padre: lavora come
guardiano notturno in un emporio di Beale Street, e quando lui dorme durante il
giorno, Richard non può far rumore: in
quel momento il padre per lui diventa importante e repulsivo perché entra
nell’orbita dei suoi interessi. Poi lo
rivide, trascorso un quarto di secolo, è un mezzadro, con una tuta cenciosa, le
mani nocchiute e venose e seppur i vincoli di sangue li rendono parenti , anche
se può ritrovare una somiglianza nel viso e nella voce, sono due estranei. Dopo
venticinque anni il suo pauroso aspetto è scomparso, vede solo una persona incurvata,
sorriso sdentato, capelli incanutiti e constata che non avrebbe mai potuto
comprendere né lui né le sue scottanti esperienze, fuori dalla sua esistenza.
La nonna: malata ma
soprattutto bianca.
I vari parenti: zia
Maggie, zio Clark, zia Jody, zio Edward, …………
LUOGHI
Menphis e la sua casa:
alloggiano in un caseggiato di mattoni a un piano, pavimenti in calcestruzzo.
Assenza di verde, la città gli appare
come morta. Dietro la casa ci sono spiazzi lastricati dove lui e il fratello
possono giocare. La casa è composta da una cucina e una stanza da letto.
TEMPO
Passato, infatti
essendo autobiografico, comincia a
raccontare la sua vita, gli episodi, la scuola, il gioco, le amarezze, i
sentimenti , le disgrazie e i guai dai quattro anni di vita in poi.
Questo libro mi è
piaciuto molto. All’inizio l’ho trovato un po’ lento, ma poi le vicende si
facevano sempre più interessanti e così ricche di dettagli e di discorsi che mi
sembrava di stare al posto di Richard. Con la sua descrizione, con i suoi racconti
ho approfondito di più la conoscenza e la consapevolezza degli orrori del
razzismo nell’America del Sud, in tutti gli ambienti: a scuola, allo
sportello dei biglietti, sul treno, in
chiesa … dove ci sono i posti riservati ai bianchi e
posti riservati ai neri, dove c’è una separazione netta tra bianchi e neri e
per non parlare dei soprusi a cui erano sottoposti nel mondo del lavoro e
costretti nella vita spesso ad abbassare la testa in segno di obbedienza a costo della vita. E’
stato un libro pieno di emozioni molto forti che ha dovuto nascondere per non
avere problemi con i bianchi. Ma anche la prova da superare con altri ragazzi
neri, è stato un grosso ostacolo:
prevalere. Succede anche oggi tra noi ragazzi. Anche la descrizione dei luoghi
come le latrine e la sua curiosità sono descritte ampiamente. L’orfanotrofio e
gli ostacoli che trova sulla sua strada non li ferma, li affronta, non si arrende per raggiungere
quel sogno di una vita migliore che l’America del Nord simbolo di speranza e libertà
soddisferà. Si accenna alla guerra, anche se fa solo da sfondo, si parla dello
scoppio, si parla della fine e si parla che i bianchi insegnano ai neri a
combattere, li mandano a combattere contro i tedeschi ma quando tornano li
vogliono ammazzare: non contano nulla. Sono stati anche i libri ad attrarlo fin
da piccolo, e i libri gli hanno aperto gli occhi immaginando un altro mondo.
Nell’autore all’inizio ci sono le impressioni, poi la riflessione, poi la
consapevolezza passando dalla fanciullezza all’età adulta.
Bello
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