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lunedì 11 giugno 2012

RAGAZZO NEGRO ... UN LIBRO INTERESSANTE LETTO QUEST'ANNO


RAGAZZO NEGRO






AUTORE: Richard Wright
GENERE: Romanzo
EDITORE: Einaudi

TRAMA
Richard, un bambino di quattro anni, vive con il fratellino di due anni più piccolo, con la mamma,il papà e la nonna malata a Menphis. Non mancano i guai. Per noia e per cercare un nuovo genere di gioco, da fuoco alla casa. Il papà li abbandona e va a vivere con un’altra donna ma non li mantiene. La mamma è costretta a lavorare per sfamare la famiglia. Per questo, i bambini rimangono tante ore da soli in strada, dove Richard vive diverse esperienze tra cui, imparare tante volgarità, ancora prima di saper leggere, di cui non sa il significato, ubriacarsi a soli sei anni nei saloon, diventare violento per sopravvivere e guadagnarsi il diritto alle strade di Menphis. La sua storia è caratterizzata da un continuo spostamento di città in città, inseguito dalla fame, perseguitato dal comportamento razziale dei bianchi, l’uccisione di uno zio, costretto a stare in orfanotrofio, la separazione dal fratello, dalla mamma …. e spesso picchiato per punizione. Ma seppur  intralciato da queste problematiche,  Richard si è fatto forza ed è riuscito ad avere risultati, difficili per altri ragazzi neri: è andato a scuola, anche se saltuariamente ma è arrivato fino alla settima classe, ha trovato lavoro, cambiandolo spesso,  iniziando fin da piccolo a guadagnare pochi nichel per mantenere la famiglia. Nell’ultima città a Sud è riuscito ad ottenere la giusta somma e quindi è partito per il Nord, Chicago, immaginando una vita migliore.  Lì la libertà e la dignità di un uomo di colore erano maggiori, dove si poteva vivere e guardare le persone in faccia senza paura, con coraggio e senza vergogna.
PERSONAGGI
 Richard, il protagonista e autore del romanzo, in realtà è autobiografico. E’ un bambino di quattro anni, di colore che cresce durante il racconto, ha nove anni, poi quattordici … e poi adulto. Il suo sogno è l’America del Nord, simbolo di libertà e dignità per un uomo nero.
La madre: lavora per mantenere la famiglia, detesta star separata da loro ma non ha scelta. Punisce spesso Richard anche per rafforzare la sua personalità e per formarlo e renderlo indipendente e sicuro nelle strade di Menphis.
Il padre: lavora come guardiano notturno in un emporio di Beale Street, e quando lui dorme durante il giorno,  Richard non può far rumore: in quel momento il padre per lui diventa importante e repulsivo perché entra nell’orbita dei suoi interessi.  Poi lo rivide, trascorso un quarto di secolo, è un mezzadro, con una tuta cenciosa, le mani nocchiute e venose e seppur i vincoli di sangue li rendono parenti , anche se può ritrovare una somiglianza nel viso e nella voce, sono due estranei. Dopo venticinque anni il suo pauroso aspetto è scomparso, vede solo una persona incurvata, sorriso sdentato, capelli incanutiti e constata che non avrebbe mai potuto comprendere né lui né le sue scottanti esperienze,  fuori dalla sua esistenza.
La nonna: malata ma soprattutto bianca.
I vari parenti: zia Maggie, zio Clark, zia Jody, zio Edward, …………
LUOGHI
Menphis e la sua casa: alloggiano in un caseggiato di mattoni a un piano, pavimenti in calcestruzzo. Assenza di verde,  la città gli appare come morta. Dietro la casa ci sono spiazzi lastricati dove lui e il fratello possono giocare. La casa è composta da una cucina e una stanza da letto.
TEMPO
Passato, infatti essendo autobiografico,  comincia a raccontare la sua vita, gli episodi, la scuola, il gioco, le amarezze, i sentimenti , le disgrazie e i guai dai quattro anni di vita in poi.


COMMENTO
Questo libro mi è piaciuto molto. All’inizio l’ho trovato un po’ lento, ma poi le vicende si facevano sempre più interessanti e così ricche di dettagli e di discorsi che mi sembrava di stare al posto di Richard. Con la sua descrizione, con i suoi racconti ho approfondito di più la conoscenza e la consapevolezza degli orrori del razzismo nell’America del Sud, in tutti gli ambienti: a scuola, allo sportello  dei biglietti, sul treno, in chiesa …   dove ci sono i posti riservati ai bianchi e posti riservati ai neri, dove c’è una separazione netta tra bianchi e neri e per non parlare dei soprusi a cui erano sottoposti nel mondo del lavoro e costretti nella vita spesso ad abbassare la testa  in segno di obbedienza a costo della vita. E’ stato un libro pieno di emozioni molto forti che ha dovuto nascondere per non avere problemi con i bianchi. Ma anche la prova da superare con altri ragazzi neri,  è stato un grosso ostacolo: prevalere. Succede anche oggi tra noi ragazzi. Anche la descrizione dei luoghi come le latrine e la sua curiosità sono descritte ampiamente. L’orfanotrofio e gli ostacoli che trova sulla sua strada non li ferma,  li affronta, non si arrende per raggiungere quel sogno di una vita migliore che l’America del Nord simbolo di speranza e libertà soddisferà. Si accenna alla guerra, anche se fa solo da sfondo, si parla dello scoppio, si parla della fine e si parla che i bianchi insegnano ai neri a combattere, li mandano a combattere contro i tedeschi ma quando tornano li vogliono ammazzare: non contano nulla. Sono stati anche i libri ad attrarlo fin da piccolo, e i libri gli hanno aperto gli occhi immaginando un altro mondo. Nell’autore all’inizio ci sono le impressioni, poi la riflessione, poi la consapevolezza passando dalla fanciullezza all’età adulta. 

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